domenica 26 ottobre 2008

Il grande Circo della politica

Si è finalmente tenuta la manifestazione del Partito Democratico: i commentatori hanno commentato sia prima che dopo lo svolgimento e ne abbiamo sentite di ogni; adesso, a distanza di qualche ora, posso esprimere un parere personale, per quel che vale.
Anzitutto diciamo che la manifestazione è stata un successo. Non è importante se ci fossero trecentomila o tre milioni di persone; e anzi impuntarsi su questo dato contabile è stato uno dei mille errori della dirigenza di questo partito in disfacimento.
L'importante è che, malgrado il deficit di consenso, malgrado la crisi economica, malgrado l'assenza di un motivo caldo che giustificasse il muoversi (ah sì! la banda larga, dimenticavo); ebbene malgrado tutto questo tante, tante persone si sono mosse: è questo è un dato fondamentale di successo.

Faceva compassione Realacci, alla 7, che diceva "se in San Giovanni c'erano due milioni il Circo Massimo ne contiene tre". Non aveva capito cosa in realtà contava: era caduto nel gioco teso da Berlusconi, come tutto il PD del resto.
E in fondo in fondo aveva persino ragione, perché se confrontiamo due foto dei due luoghi, alla stessa scala, ecco che il Circo Massimo è effettivamente ben maggiore:






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Una bella differenza, vero? Certo, il Circo era pieno a due terzi, come si vede dalle foto aeree come questa qui sotto, ma lo spazio occupato resta comunque più grande

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Togliamo quindi di mezzo il confronto tra Berlusconi e Veltroni e passiamo alle cose concrete.
Anzi no: togliamo di mezzo solo i numeri sparati a caso sui partecipanti, non il confronto tra i due.
Perché la manifestazione del Pd era stata indetta contro il governo e contro Berlusconi, se ben rammento: tanto che aveva come slogan Salva l'Italia: e se bisogna salvare qualcosa o qualcuno, vuol dire che bisogna andare contro qualcun'altro che sta facendo qualcosa di male.

Ora, è perfettamente normale che l'opposizione vada contro. Anzi, è perfin banale: si potrebbe dire che sono pagati per farlo, di andare contro il governo. Tanto che quando Morando, un essere così inutile che ispira sentimenti amicali, come il panda, ebbe a dichiarare che la manifestazione sarebbe stata a favore del governo,
dovettero intervenire tutti i dirigenti del partito, vicesegretario in testa per smentirlo (e dire che Franceschini non è certo un rivoluzionario!)
Dicevo, è normale che l'opposizione vada contro. questo mi fa ritenere che quando si organizza una grande manifestazione nazionale ci si metta dentro qualcosa in più, del semplice andare contro. Dei contenuti, se mi scusate il francesismo.
Quando poi ci si danno quattro mesi, poh! Dovrebbe essere una successione di fuochi d'artificio, roba di cui parlare per giorni e giorni.

Bé, il il discorso di Veltroni me lo sono sorbito tutto. Me lo sono anche riletto. Ha detto che Berlusconi dice le bugie. Ha detto che non aiuta le imprese. Ha detto che l'Italia va male. Ha detto di abbassare le tasse sulle tredicesime. Ha detto che bisogna migliorare la scuola. Ha evocato immagini di operai e artigiani operosi che si levano prima dell'alba per recarsi al tornio o al desco. Ci ha messo dentro il razzismo, Saviano, l'ecologia, le classi differenziate, le banche cattive, le forze dell'ordine e la sicurezza.
Questo a casa mia si chiama minestrone; ma in politichese si dice qualunquismo.
Ma un barlume di proposta concreta la vuoi fare, perdio? Che diamine, hai avuto quattro mesi per pensarci, puttana la miseria; ma non potevi sforzarti un pochino? Sull'aereo da New York cosa facevi? fatti venire un'idea, no? e invece niente, vuoto assoluto: le uniche due "proposte" (mi rido tutto allo scriverlo) sono:
Noi chiediamo di ridurre, a partire dalla prossima tredicesima, il peso delle tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati.
Noi vi facciamo una proposta: il Governo ritiri o sospenda il decreto attualmente in discussione in Parlamento, modifichi con la Legge Finanziaria le scelte di bilancio fatte col decreto e avvii subito un confronto con tutti i soggetti interessati, giovani studenti, famiglie, docenti. Fissando un tempo al termine del quale è legittimo che le decisioni siano prese.
All'anima dei contenuti! Certo, manca la proposta sulla banda larga: se la terrà in serbo per la prossima manifestazione.

E la chiosa del discorso?
E allora dell’Italia tornerà a vedersi tutto il meglio. La civiltà di un popolo che sa accogliere ed includere. La creatività e il talento di generazioni di donne e di uomini che hanno sempre cercato il nuovo. Il coraggio di chi ha traversato il mare, di chi ha lasciato la propria terra per lavorare e fare più ricco il Paese (un popolo di santi, poeti, eroi, navigatori: questo lo aggiungo io). La tenacia di chi ha rischiato per fare impresa e di chi si sacrifica per difendere legalità e sicurezza.
E’ la nostra meravigliosa Italia. Quella che è stata e quella che può essere. Quella che sarà con il nostro lavoro, il nostro coraggio, la nostra voglia di futuro.
Ma ci sei o ci fai? E' per la recita di una riedizione di Cuore che hai fatto venire quasi tre-quattrocentomila persone in piazza?.
No, caro: il tuo problema è che tu le folle le affascini, con quel tuo tono cardinalizio, con quelle tue epifanie agresti, con quelle ovvietà travestite da grandi verità: ma scava scava sotto non c'è nulla.

Mi ricordo, quando ero piccino, che c'erano le tribune politiche, quelle di Jader Jacobelli. E quando c'era Almirante, quanto mi piaceva! I miei me lo spiegavano, che era un fascista, ma io non sapevo cosa volesse dire: sapevo solo che parlava bene e quindi mi piaceva, mentre Berlinguer era mortalmente noioso.
Ho dovuto diventar grande per capire che parlare bene non vuol dire che ciò che si dice abbia significato, né che sia giusto. E che Mussolini e Hitler incantavano le folle. E che, nonostante fosse noioso, Berlinguer aveva ragione e Almirante torto.

Una sola cosa concreta ha detto Veltroni, ieri. e non l'ha detta espressamente, ha mandato un messaggio (come Cossiga, velato: per chi lo deve intendere). Ha detto, molto semplicemente: "io sono qui e comando ancora io".

Trecentomila persone per assistere a uno squallido gioco di potere tra Veltroni e D'Alema: questa cosa si commenta da sola.

Trecentomila persone: perché questa fotografia, presa alla stessa medesima scala delle precedenti, lo dimostra. A meno che a vedere Springsteen, quest'estate, o Bob Marley trent'anni fa, non ci fossero stati anche lì tre milioni di persone.

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E intendiamoci, a scanso di equivoci: trecentomila persone sono tantissime, per una manifestazione: chi pensa siano poche è in malafede; ma chi sente il bisogno di aggiungere uno zero ha la coda di paglia.

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