martedì 30 giugno 2009

Parliamo di contenuti?

Francesco Costa, che ha partecipato all'incontro del Lingotto, sembra condividere il fatto che in quello sfortunato partito sia necessario parlare del merito e non del merito, come avevo suggerito* in un post precedente.
A differenza della Serracchiani, che sa formulare le domande ma non le risposte (pericoloso esporsi con le risposte, vero, Debora?), Costa un tema lo affronta, esponendo una posizione che non è tanto sua, quanto -a quanto pare dalle sue parole- condivisa dalla più parte dei presenti alla riunione: e purtroppo** non potrei trovarmi più in disaccordo.
A un certo punto prende la parola Giovanna Melandri e si limita a declinare questo concetto ideale in termini di proposta concreta, dicendo una cosa ovvia e per niente rivoluzionaria: «dovremmo iniziare a dirci che l’articolo 18 è un vecchio arnese».
Ecco: io non credo proprio che sia un vecchio arnese. e debbo constatare con un po' di rabbrividimento che quando dal nome del Caro Leader si passa al programma, le differenze tra me e loro divengono abissali.


* Ciò non significa in alcun modo che io creda che lui abbia anche solo letto il mio suggerimento, intendiamoci: non ho tale presunzione.
** Questo purtroppo è riferito al fatto che la sinistra con questo aborto di partito dovrà comunque confrontarsi, almeno per i prossimi vent'anni.

2 commenti:

spider ha detto...

Io penso che *sia* un vecchio arnese, ma.

Ma se prima (PRIMA) non si crea una rete di ammortizzaori sociali uguali per tutti (assunti, contratti a progetto, collaboratori, ecc.), eliminare l'articolo 18 o a anche solo allentarlo, significa solo aggiungere precari ai precari.

Giacomo Cariello ha detto...

Il mio modello di riferimento è la Danimarca: lo scopo di un'azienda non può essere diverso dal profitto (vedi labor freedom) e lo stato di tutela sociale dei cittadini non può dipendere da un'azienda privata (cassa integrazione, fondi pensione aziendali, etc).

 

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